Riforma, lo Status dei Volontari

MILANO – Quale Status rivestono, dopo la nuova riforma della CRI, i Volontari?, sono cambiate le regole? il Presidente Regionale CRI, Maurizio Gussoni, spiega che nulla è cambiato: “Chiariamo una volta per tutte questo problema-non problema. Tutto sarà come prima. I soci sono di CRI, assicurati a livello nazionale e (salvo future improbabili diverse disposizioni centrali) paganti la quota presso il proprio comitato. La linea gerarchica è inalterata, così come i corsi che avranno la loro naturale evoluzione nel tempo. I soci di un comitato sono con lo status a noi già noto: se un comitato si scioglie il volontario passano al comitato più vicino che ingloba il territorio (vedi milano recentemente). Se nasce un nuovo comitato ed acquisisce il proprio territorio (vedi Pieve Emanuele recentemente) acquisisce anche i soci di propria competenza territoriale. Quindi anche i soci nuovi seguono le regole di sempre. Insomma, tutto segue l’ultimo regolamento dei volontari, eccetto la parte disciplinare che recentemente è stata modificata dal Presidente Nazionale circa la parte procedurale ed alla composizione dell’organo giudicante, ma proprio per rimarcare quanto sopra, è stata una modifica che ha riguardato l’intera CRI e che non può essere modificata da alcun comitato. Tecnicamente, per i Volontari, la riforma del 1° gennaio è come se non ci fosse stata alcuna riforma, fatto salvo il logico e doveroso interessamento, ai conti ed alla gestione del proprio comitato che non è un bene fungibile, è una “proprietà” della CRI. quindi… dei volontari e lo è ancor più di prima, data l’autonomia della quale gode, connessa alla responsabilità morale ed economica della stessa sopravvivenza del comitato. State tranquilli, nessuna nuova regola è stata promulgata per trasformare la CRI in una federazione di croci o in una repubblica delle banane. Da oggi, invece, devono stare meno tranquilli coloro i quali avessero qualsivoglia fantasia di snaturamento della nostra istituzione. Ma, allo stato, ancora non ne ho visto uno!”

Maurizio Gussoni, Presidente Regionale CRI Lombardia