AMBROSIA, cura il tuo giardino!

La salute tua (e degli altri) inizia anche dal giardino di casa. COME? attenendosi ad una Ordinanza del Sindaco, circa lo SFALCIO della pianta AMBROSIA. Ai proprietari e conduttori di aree agricole non coltivate, nonché ai proprietari di aree verdi urbane incolte e di aree verdi industriali dismesse ed ai responsabili dei cantieri edili si ORDINA di vigilare sull’eventuale presenza di Ambrosia nelle aree di loro pertinenza ed eseguire periodici interventi di manutenzione e pulizia, che prevedano almeno tre sfalci: 1° SFALCIO – Terza decade di giugno, 2° SFALCIO – Terza decade di luglio, 3° SFALCIO – Seconda decade di agosto.

MA COSA E’ L’AMBROSIA:
è una pianta erbacea annuale, infestante, che proviene dal Nord America. Le prime segnalazioni della sua presenza in Italia risalgono al 1901. Dal 1999 si è rinvenuta in tutto il territorio della nostra provincia. Determina gravi allergie con sintomi: – nasali (prurito, gocciolamento, starnuti, naso chiuso); – oculari (prurito, lacrimazioni); – respiratori (tosse, asma: si può rendere necessario il ricovero ospedaliero). In alcune zone della Lombardia tale pollinosi costituisce la più frequente allergia respiratoria. L’ambrosia si sviluppa su aree ruderali, bordi stradali, cantieri dismessi, rive dei corsi d’acqua, in coltivi, principalmente di girasoli, ma anche di soia e mais, perché ne infesta le sementi, in terreni di riporto ed aree agricole incolte.
COME RICONOSCERLA:

  • L’Ambrosia è una pianta erbacea, la cui dimensione può variare da una trentina di centimetri a più di un metro e cinquanta, secondo le condizioni ambientali (fertilità del suolo, luce, umidità, ecc.).
  • Le foglie, fortemente frastagliate e lunghe da 3 a 10 centimetri, sono di colore verde uniforme da entrambi i lati, con una vena biancastra.
  • Il gambo, in genere di colore verde (ma anche in alcuni casi rossastro), è peloso, robusto e molto ramificato.
  • I fiori sono piccoli, gialli e riuniti in infiorescenze, che si presentano come spighe all’apice dei rami; la loro formazione è stimolata dall’allungarsi delle notti – in Italia nel periodo di fine luglio e inizio agosto – con conseguente dispersione dei pollini.

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