La Giunta Regionale approva la riorganizzazione del soccorso

MILANO– La Giunta regionale della Lombardia ha approvato la delibera 1964 relativa al soccorso sanitario extraospedaliero, che conferma l’affidamento ad AREU della direzione e del coordinamento dell’attività di emergnza urgenza extraospedaliera. Obiettivo della delibera, che interessa 2400 tra medici e infermieri dipendenti dal SSR e oltre 40mila tra dipendenti e volontari dei soggetti sussiadiari, è il miglioramento ulteriore del Sistema dell’emergenza urgenza extraospedaliera dal punto di vista qualitativo e quantitativo. La delibera approvata interessa oltre 2400 tra medici e infermieri dipendenti del SSR e più di 40.000 tra dipendenti e volontari dei soggetti sussidiari. “L’obiettivo – spiega Bresciani – è quello di migliorare il nostro Sistema Sanitario sia in termini di qualità che di quantità. Anche con l’ausilio del nuovo Numero unico per le emergenze (112), avremo diverse forze – Polizia di Stato, Carabinieri, Soccorso sanitario, Vigili del Fuoco – che lavorano insieme per funzioni, coordinando tutte le emergenze e facendo crescere la nostra comunità. Il numero unico è stato applicato a Varese, in via sperimentale, con grandi risultati, se si pensa che, in un anno, ha servito oltre 450.000 chiamate, indirizzandole nella maniera corretta nel giro di pochi secondi. Abbiamo deciso di gemmare l’esperienza di Varese in tutta la Lombardia per avere in tutta la regione un miglioramento complessivo del sistema dell’Emergenza Urgenza nel concetto della riorganizzazione del sistema territoriale: più mezzi, più servizi, meno attesa e più efficienza”. L’assessore Bresciani ha poi spiegato come l’organizzazione del Sistema sia orientata per funzioni: “Solo lavorando così – ha detto – si riesce a organizzare una vera e propria rete di funzioni simili (nodi), che costituiscono la sorgente dei cluster. Questa è la logica della rete che stiamo organizzando, una rete territoriale in grado di affrontare la sfida delle cronicità che sta arrivando e garantire che il paziente cronico abbia un’assistenza e un monitoraggio tali, per cui prevedere l’eventuale evento di sbilanciamento verso una possibile fase d’acuzia e interrompere questo stadio”.

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