Gli Auguri del Presidente Gussoni

MILANO – Gli auguri del Presidente Comitato Regionale della Lombardia Maurizio Gussoni.

Cari amici,

finisce un nuovo anno. Naturalmente la cosa più importante è pensare al prossimo, formulare gli auguri perché sia migliore e, speriamo, un po’ più sereno e tranquillo. Non mi riferisco certo alla situazione nazionale e sociale, ben nota e presente nella mente di tutta la gente della Croce Rossa. Non occorre sottolineare quanto sia importante la capacità della nostra Istituzione di adattarsi velocemente ai tempi e, lasciando inalterati i propri servizi, adattarsi a nuove realtà ed a nuovi bisogni. Mi riferisco, invece, al subbuglio giuridico istituzionale che ha accompagnato, in questo 2013, la nostra Istituzione. La nascita del nuovo statuto, che tra un anno entrerà in vigore, ha fatto lavorare molto. Ma ha fatto lavorare bene, infatti credo che sarà uno strumento nuovo, versatile ma saldamente ancorato ai principi. Tormentato, però, è stato il percorso legislativo che ci ha accompagnato fino oggi. Continue illazioni sulle leggi che devono uscire, rinvii, ritardi e suspences degne di un libro giallo di alto livello. Ma, alla fine, ne siamo usciti.
Domani entrerà in vigore l’autentico asse portant della riforma, cioè la privatizzazione di comitati locali e provinciali. Ci aspetta un periodo difficile, ma le certezze operative ed amministrative ormai sono affiorate. Forse sarà un po’ complicato abituarsi a certe semplificazioni ed a dover rinunciare a determinate assistenze. Ma quando il motore sarà rodato, sono convinto che tutto andrà per il meglio e la nuova situazione farà nascere una Croce Rossa nuova, più snella e meno legata a tecnicismi burocratici. Importante, però, è l’essere tutti convinti che, dal punto di vista morale e operativo, la CRI rimane quella di sempre. La vita dei volontari deve rimanere inalterata, anzi migliorata in determinati aspetti. E per inalterata intento legata ai valori che hanno fatto nascere la Croce Rossa, anche se aggiornata con i tempi, con i nuovi bisogni e con gli scenari operativi che man mano vedranno i volontari come primi attori di quelle vicende. Sarebbe, infatti, un’evoluzione al contrario portatrice di danni irreparabili, sarebbe quasi un delitto di portata storica immaginare una Croce Rossa divisa per feudi, magari in competizione con se stessa o, addirittura egoista nella difesa dei propri privilegi locali. Insomma, la differenza operativa tra noi ed altre associazioni la conosciamo bene, quella qualitativa la conoscono tutti. L’eventuale spirito indipendentista e campanilistico, invece, non lo conosciamo. E, a parere mio, dobbiamo continuare a non conoscerlo. Deve appartenere ad altri, ad altri differenti da noi ed impostati con scheletri provvisti di più colonne vertebrali. La Croce Rossa, al contrario, di colonna vertebrale ne ha una unica, che parte da Vipiteno e finisce a Capo Passero.
Aggiungo una piccola notazione personale, un anno fa ci furono le elezioni del presidente regionale. La maggioranza dei presidenti votanti mi diede il consenso. Le promesse più importanti che feci furono la disponibilità personale e la continuità dell’impostazione che avevo dato, da commissario, al comitato regionale. Oggi, elezioni non ce ne sono ancora. Il comitato regionale, al contrario di ieri, è davanti ad un cambiamento importante dei comitati privatizzati e, di conseguenza, ad un cambiamento importante di se stesso. Ma, la storia ci ha segnato che, in mezzo a tanti cambiamenti, alcune cose devono rimanere uguali a se stesse. Per questo considero importante che la promessa di allora rimanga quella di oggi. La mia disponibilità personale, forze permettendo, sarà quella di prima. È quella di prima sarà pure l’impostazione di aiuto nella soluzione dei problemi quotidiani dei comitati, che il comitato regionale del 2014 dovrà continuare a mettere in essere. E nella sfera della soluzione dei problemi non posso non ricordare le grandi problematiche che stanno investendo il mondo del lavoro di Croce Rossa, tutti i nostri dipendenti sono chiamati a indirizzare se stessi verso nuove figure professionali, non certo dal punto di vista della qualità ma sicuramente del punto di vista del rapporto contrattuale. Alcuni, purtroppo, stanno subendo delle gravi problematiche personali derivanti dal rapporto di lavoro, non più sicuro come quello di una volta. Naturalmente si farà di tutto per limitare al massimo i danni, ma ricordo a tutti i volontari della Lombardia che molte persone si troveranno in situazioni difficili. Situazione che non mancheranno di essere attentamente valutate da me e, specialmente, dal direttore regionale. Non dovrà mancare, però, la considerazione e la solidarietà di tutto il mondo dei volontari nei confronti del mondo dei lavoratori che, in una visione più vicina all’essenza della Croce Rossa, dovrà essere considerato non un mondo diverso, ma la componente di una famiglia con diverse specificità.
Questo è ciò che penso e ciò che tenterò di mettere in essere.

Infiniti auguri a tutti voi, alle vostre famiglie e… alla Croce Rossa Italiana. Privata o pubblica che sia!
Maurizio Gussoni, Presidente Comitato Regionale della Lombardia